IMBOLC(1 FEBBRAIO)

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MISSFUNK
view post Posted on 24/3/2006, 23:53




Rituale di Imbolc



Imbolc è sostanzialmente una festività solare, si celebra la crescita del potere del Dio Sole e la sua vittoria contro l'inverno che è anche Dite, il signore della morte e dell'oltretomba. Il figlio di Giano il dio bifronte, che assume in se le caratteristiche del dio infero, l'aspetto interiore che sta dentro la porta (Ianua, cioè porta in latino, deriva dal nome Giano) e l'aspetto esteriore che guarda all'esterno l'uscita alla luce, vita e morte.







A Imbolc il rituale di apertura si svolge a parti invertite, è la Sacerdotessa a dare i cinque baci incrociati al sacerdote.



Quindi sopo questo accorgimento comincia il rituale vero e proprio.

Il sacerdote si rivolge alla congraga dicendo:

“Noi ci riuniamo in questo sacro tempo per dare la dovuta preghiera al Signore della Luce. Lui che era Giano è risorto nuovamente ed entra nel mondo affinchè tutti i popoli della terra possano essere salvati. Celebriamo, nel tempo stabilito, lo splendore crescente del giovane Dio. Lui che è Lupercus, Signore della Luce, il Vincitore dell’Oscurità.”



Il Sacerdote accende una torcia dall’altare e percorre il cerchio da Nord ritornando a Nord. Mentre la Sacerdotessa si rivolge alla congrega e i partecipanti eseguono il rito dell’unione:

Dire:

posizione 1 (Le mani formano un triangolo sopra la testa): Salute a te, oh fonte di ogni Luce, ti prego donami la tua illuminazione.

Posizione 2 (Abbassando le braccia con le mani a triangolo di fronte al viso): E illumina la mia mente affinchè io possa percepire più chiaramente tutte le cose in cui opero i miei sforzi

Posizione 3 (Abbassando le mani a triangolo davanti al bacino): E illumina la mia anima infondendole la tua essenza di purezza.

Posizione 4 e 5 (I palmi delle mani all’altezza dell’ombelico con i palmi rivolti verso l’alto e le dita che si toccano): io ti rivelo la mia essenza interiore affinchè sia mondata e purificata



La sacerdotessa dice:

“Guardate il signore della Luce, lui che ha superato le dodici fatiche dei Grandi Signori, lui che fa gioire tutto il mondo nella sua resurrezione, lui la cui luce porta la salvezza alla terra.”



La sacerdotessa si inginocchia a Est e inizia l’invocazione del Dio.



A questo punto il scerdote si muove a Est assumendo la posizione del Dio mentre la sacerdotessa evoca il Dio:

“Temuto Signore della Morte e della Resurrezione,

della Vita e datore di Vita;

Dio che dentro di noi dimori, il cui nome è Mistero dei Misteri;

dai coraggio ai nostri cuori,

lascia che la tua luce si cristallizzi nel nostro sangue

colmandoci del potere della rinascita;

perchè non c’è parte di noi che non appartenga agli Dei.

Discendi noi ti preghiamo, sopra la tua serva e il tuo sacerdote”



A questo punto ad ognuno viene data una torcia . Ciascun partecipante va a Nord rimane un attimo in meditazione e procede verso Sud, dove accenderanno le loro troce per portarsi infine ad est e dare la loro offerta a Lupercus.

La sacerdotessa all’altare recita (mentre i partecipanti girano in tondo attorno a lei)

“Oh grande antico, raggiante di splendore e incoronato di potere, avvolgici, perchè senza di te noi sicuramente periremo. Ora è il tempo stabilito e noi ti offriamo la nostra adorazione . Scalda i semi dormienti che giacciono sotto la fredda terra, nel grembo della Grande Madre. Confortaci e rinnova la nostra forza! Guarda questo cerchio dei tuoi figli, noi abiamo acceso gli antichi fuochi, e ti serviamo fedelmente, attendendo il potere del tuo calore.”



La sacerdotessa va a Est e da il calice di vino al sommo sacerdote caricandolo nel pezzo di pelliccia di capra, sfregandolo in senso orario e visualizzando il sole nuovamente splendente nel vino.



Il sacerdote apostrofa la congrega:

“Guardate la fresca bevanda dell’immortalità. Perchè questa è l’essenza della vita e il dono della vita. Che i vostri cuori siano gioiosi ora. Venite da me e bevete dalla fonte della giovinezza. "



I membri della congrega si muovono verso il sacerdote e ricevono il vino.



La sacerdotessa recita l’invocazione finale:

“Diamo ora la dovuta preghiera e adorazione al signore della Luce. Perchè lui è il simbolo del mistero per cui noi siamo rinati di nuovo. Gioiamo nel suo risorgere, poichè questo ci unisce all’essenza della giovinezza e della Rinascita.”



I partecipanti risondono:

“Salute a te o signore della Luce!”



 
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