RITO DI INGRESSO

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MISSFUNK
view post Posted on 24/3/2006, 23:34




Rituale di autoiniziazione



Il rituale di auto iniziazione dovrebbe essere celebrato durante un grande sabba o un sabba minore, o al limite durante una notte di luna piena o di luna nuova. Se lavorate all’interno di un’abitazione e decidete di operare nudi, il che è raccomandabile, assicuratevi che la stanza sia calda, all’aperto invece se il clima non lo consente vestirete con la veste di colore nero, come detto in precedenza. Potete naturalmente tenere indosso i gioielli magici, in particolare una donna dovrebbe sempre portare la sua collana quando opera all’interno del circolo. Un uomo potrebbe preferire un lamen, che è un magico pendente con il proprio segno astrologico rappresentato oppure con qualche altro simbolo stregonesco come la croce ansata.

Dovrete avere con voi tutte le cose usate per tracciare il cerchio e naturalmente questo va tracciato prima del rituale. Tenete con voi anche una boccettina di olio vegetale che può essere anche profumato con varie essenze per esempio il sandalo.



Dopo aver formato il circolo volgetevi verso il Nord con le braccia levate e ripetete l’Invocazione della parola di potere dagli undici passi, ABRAHADABRA.



Questo è il giorno e queste sono le ore

Di gridare forte le parole del potere

ABRAHADABRA



Al mezzogiorno fiammeggiante o con la mezzanotte oscura

È mia volontà cercare la luce pura

ABRAHADABRA



Dalle porte di questo tempio tutte le cose provane,

da questo momento stiano lontane

ABRAHADABRA



Di undici passi il giusto che proclamo

Per la virtù di questo nome arcano

ABRAHADABRA



Procedendo con animo ardimentoso

Attraverso il sentiero periglioso

ABRAHADABRA



Difendimi dal timore della paura atroce

In nome del Primo Profeta e della sua voce.

ABRAHADABRA



Mostrami dentro la notte più nera

L’immensità della luce vera

ABRAHADABRA



Grandi Antichi che prima di tutto siete venuti

Dateci sempre la vostra benedizione e i vostri aiuti

ABRAHADABRA



Qui tra due mondi mi levo
Figli della terra e del cielo primevo

ABRAHADABRA



Dal mio profondo essere oso dimostrare

Che un passo sulla via mistica posso fare

ABRAHADABRA



Aiutatemi dai reami superni lassù

Per i poteri della Vita, della Luce e dell’Amore, orsù

ABRAHADABRA



Prendete adesso la fiaschetta d’olio e passatela tre volte attraverso il fumo dell’incenso. Quindi procedete con le tre unzioni: la prima sulla fronte (nel punto del terzo occhio cioè al centro della fronte), la seconda sul petto (proprio sopra il cuore al centro), e la terza sopra i genitali. Dicendo alla prima unzione: Lascia che la mente sia libera. Alla seconda unzione: Lascia che il cuore sia libero. Alla terza unzione: Lascia che il corpo sia libero.

Fate le unzione bagnandovi la punta di un dito e tracciando una croce a X. Questa è la runa gifu, che significa un dono o una benedizione.

A questo punto inginocchiati davanti all’altare, ancora guardando verso nord, e ripeti a bassa voce la seguente Invocazione:



Dalle ombre della notte oscura, e da questa ora sacra,

i più Antichi tra gli Dei vengo ad invocare.

Il ricordo delle vite passate in me risvegliate,

possa il dolore di quei giorni mai più tornare.



Io rivendico la mia vita, la mia libertà, la mia luce,

parte di tutto l’esistere che eternamente fluisce,

Io sono il microcosmo del Tutto,

affine alle stelle e alle pietre e al verdeggiante albero.



Risvegliate in me il potere di fare la mia volontà,

accendete in me l’eterna fiamma dell’amore,

O Poteri della Vita, che avete creato questa struttura cosmica,

accettatemi come vostro, un’anima pagana nel cuore.



Fermatevi per un attimo in silenzio, con la testa reclinata. Poi sedetevi a terra in posizione confortevole con le gambe incrociate. Copriti con un mantello se lo desideri. Ora comincia a pensare a te stesso e all’altare come al centro di un mandala. Pensa a te stesso in questo modo: “L’infinita altezza e l’infinita profondità. L’infinito est e l’infinito ovest. L’infinito nord e l’infinito sud. Il cerchio il cui centro è dappertutto e la cui circonferenza è in nessun luogo. Io e il Centro siamo una cosa sola.”

Sedete con gli occhi chiusi in completo silenzio e calma. Vuotate la vostra mente per quanto possibile di tutti i pensieri, provando a raggiungere un più alto stato di coscienza. Non è possibile dare alcun suggerimento per questo eccetto quanto diceva l’antico saggio tibetano Tilopa: “Non immaginare, non pensare, non analizzare, non meditare, non agire: tieni la mente nel suo stato naturale”.

Potrai scoprire che lo stato naturale della mente è qualcosa molto più meravigliosa di quanto tu possa immaginare!

E’ in questo momento che la tua reale autoiniziazione avrà luogo, se la tua aspirazione è sincera e le altre condizioni favorevoli, potrai sentire di aver toccato, anche solo per un breve istante, un più alto stato di coscienza. Potrai avere qualche visione, e se così fosse questa visione andrà scritta immediatamente dopo che il rituale sarà concluso, sicuramente avrà un significato anche se non ti apparirà immediatamente evidente.

La lunghezza di questo periodo di silenzio e calma dipenderà da te. Saranno le tue sensazioni spontanee a dirti quando sarà finito. Quindi ti alzerai, accenderai nuovo incenso se sarà necessario e incenserai i quattro angoli del cerchio cominciando da est e verso destra, alzando l’incensiere ogni volta. Una volta tornato all’altare ripeti questa Affermazione:



Io sono unico. Non c’è nessun altro esattamente come me. E adesso io sono un cosa sola con l’intera Natura. Io ho il diritto di essere ciò che sono. La mia essenza è divina e bella. Io ho anche il diritto di essere migliore di come sono, che le manifestazioni esteriori possano essere più vere per mezzo dellla realtà interiore.

Amato Pan, e tutti gli altri dei che frequentano questo luogo, concedetemi la bellezza interiore dell’anima e possa la vita interiore ed esteriore essere una cosa sola.



A questo punto danzate gioiosamente lungo il sempre verso destra. Lasciatevi andare, battete le mani o un tamburino se lo avete e cantate queste parole ancora e ancora:



O IO PAN!

O IAO!

IA IA ARADIA!

IO EVOHE KERNUNNO!

IO EVOHE DIANA!


(Scoprirai che questo canto segue un ritmo naturale. Si pronuncia circa come segue: O ii-oh Pan! O-ii-ah oh! Ii-ah ii-ah A-rah-dii-ah! Ii-oh ii-voh-ei Ker-nun-no! Ii-oh ii-voh-ei Di-an-ah!)

Fai i passi come preferisci e lunghi quanto vuoi. Fermati quando non avrai più fiato e vorrai fermarti. Poi lasciati cadere giù davanti all’altare e resta lì fino a che non avrai recuperato il fiato e ti sentirai pronto per rialzarti.

Prendi il vino e finisci la cerimonia facendo un brindisi agli Antichi Dei: “Ai Grandi Antichi! Lieto incontro, lieta separazione, e lieto incontro ancora!”

Sedete per qualche minuto in meditazione, se lo volete, solamente godendo dell’atmosfera del cerchio, dell’incenso e della luce delle candele, come della sensazione di essere nudi e liberi. Poi chiudete il circolo secondo le istruzioni, ringraziando gli Antichi Dei per la loro protezione, incensando, suonando il campanello ed estinguendo le luci sull’altare.



 
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